Da sempre gli esseri umani aspirano alla felicità, ma molti non sanno dove risieda. Spesso si lasciano sedurre dai piaceri dei sensi, che ingannano con le loro carezze, e trascurano la salute dell’animo. Ma la vera felicità non si trova nei beni apparenti. Non ai piaceri del corpo, «delle cucine e dei bordelli», bisogna abbandonarsi e neppure a quelli della ricchezza, perché labili, deperibili e dannosi per la mente. Ma allora dove cercare? E che mezzi ha la filosofia per aiutarci? A partire da queste domande Seneca, con tono acceso e partecipato, pagina dopo pagina, ci svela il segreto per vivere felici. Perché la felicità, per quanto sembri irraggiungibile, è alla portata di tutti.
Lucio Anneo Seneca (Corduba (Spagna), 4 a.C. Roma, 65), è stato un filosofo, poeta, politico e drammaturgo romano.
Figlio di Seneca il Vecchio, nacque a Cordova, capitale della Spagna Betica, una delle più antiche colonie romane fuori dal territorio italico, in un anno di non certa determinazione; i fratelli erano Novato e Melo, padre del futuro poeta Lucano.
Le possibili date attribuite dagli studiosi sono in genere tre: il 3 a.C., il 4 a.C. o l’1 a.C.; sono tutte ipotesi possibili che si fondano su vaghi accenni presenti in alcuni passi delle sue opere, in particolare nel De tranquillitate animi e nelle Epistulae morales ad Lucilium.